Licenza libera


Una licenza libera è un particolare tipo di licenza che si applica a un'opera per garantirne la libertà d'utilizzo, di studio, di modifica e di condivisione.[1][2]
Si inizia a discutere di licenza libera negli anni 1980, sulla scia del successo dell'idea di software libero e del principio di copyleft.
Quando un'opera è sotto licenza libera, si parla di opera libera. Alcuni utenti o fornitori di dati cercano di inserirsi in un contesto di grande apertura, talvolta descritto con l'acronimo ODOSOS (che sta per: Open Data, Open Source, Open Standards), un approccio che è stato sviluppato in particolare per grandi progetti scientifici condivisi come il sequenziamento del DNA.
"Il mio lavoro sul software libero è motivato da un obiettivo ideale: diffondere la libertà e la cooperazione. Voglio incoraggiare la diffusione del software libero sostituendolo al software proprietario che proibisce la cooperazione, e quindi rendere la nostra società migliore."
Richard Stallman
Caratteristiche
Il principio operante di una licenza libera è il copyleft (permesso d'autore), il quale agisce in maniera opposta al copyright (diritto di copia). Infatti mentre il primo è permissivo, nel senso che permette a chiunque di utilizzare, studiare, modificare e ridistribuire l'opera in questione (lasciando intatti i diritti morali sull'opera), il secondo è invece esclusivo, in quanto permette solo all'autore (o chi assume il diritto d'autore) di esercitare qualsiasi diritto di utilizzazione. In ogni caso le licenze libere sono numerose e con condizioni aggiuntive e caratteristiche differenti, infatti se licenze di software libero come la GNU concedono tutti i diritti di utilizzazione all'utente, licenze come la CC permettono all'autore di selezionare gli attributi di utilizzazione, andando in alcuni casi in conflitto con i principi del software libero (come nel caso dell'attributo Non-Commercial che impedisce all'utente di ridistribuire l'opera per fini commerciali). I software liberi, cioè che usufruiscono di queste licenze, si basano su 4 Libertà: libertà di eseguire il programma, per qualsiasi scopo (Libertà 0), libertà di studiare come funziona il programma e adattarlo alle proprie necessità (Libertà 1), libertà di ridistribuire copie in modo da aiutare il prossimo (libertà 2), libertà di migliorare il programma e distribuirne pubblicamente i miglioramenti, in modo tale che tutta la comunità ne tragga beneficio (libertà 3)
Dal 2009 è stato reso disponibile lo strumento CC0 che permette di rinunciare al copyright sull'opera in tutto il mondo, con l'obbiettivo di arricchire l'archivio delle opere di pubblico dominio[3].
Generalmente un'opera intellettuale coperta da licenza libera può essere copiata e distribuita ad altri senza costi o (se si vuole) anche dietro compenso.[4][5][6]
È caratteristica comune che ogni licenza libera ponga un disclaimer per slegare l'autore da qualsiasi responsabilità, sia legale che commerciale. Questo permette in ogni caso di offrire servizi di responsabilità/assistenza sotto compenso verso altri utenti.
A causa della recente diffusione della stampa 3D, di piattaforme hardware come Arduino, e di big data, le licenze libere si stanno diffondendo anche in questi settori (alcuni esempi: Progetto RepRap, Openmoko Inc., OpenStreetMap).
Tipi di licenze libere per brevetti e software
Tipi di licenze di software liberi:
- No copyleft: può diventare proprietaria (es. FreeBSD) - Strong copyleft (es. GPL): effetto molto esteso del copyleft - Weak copyleft (es. LGPL consente il linking dinamico senza copyleft): effetto poco esteso del copyleft - Network copyleft (es. AGPL): effetto esteso della clausola copyleft agli utlizzattori del programma da remoto (devono avere accesso al codice sorgente).
Tipi di licenze libere per i brevetti:
- Licenza espressa: vengono concessi tutti i diritti di autore e tutti i diritti brevettuali (GPL3) - Licenza implicita: non è ammissibile software libero se l'autore non concede i diritti brevettuali, anche se non sono concessi espressamente (FreeBSD) - Clausola di scioglimento per rappresaglia: se l’autore fa valere il suo diritto di brevetto, non può più usare il software (Mozilla Foundation) - Accordi di co-desistenza
Perché Open Data, Open Source e Open Standards?
Questi tre approcci rispondono tutti alla necessità di rimuovere alcuni ostacoli a ciò che gli anglofoni chiamano "open innovation", che è la creatività e l'innovazione collaborative rese possibili da un accesso più ampio e facile alla conoscenza e ai dati da parte del pubblico.
Questi ostacoli sono in particolare restrizioni legali e tecniche (divario digitale, disparità di accesso ai dati, ecc.) che al giorno d'oggi sono molto più evidenti in quanto gli sviluppi tecnologici consentono un rapido accesso globale alla maggior parte della quantità di dati da parte di un numero crescente di persone.
Anche quando le ricerche e i dati sono ritenuti "pubblici" o resi pubblici, sono spesso bloccati per limitare legalmente l'uso di documenti scritti e stampati. Tali contratti vietano de facto l'adattamento di formati di file o traduzioni in altre lingue, l'integrazione di dati, l'arricchimento semantico, l'ipertesto, l'esplorazione o l'analisi informatica del testo, la correzione dell'errore, ecc. Queste restrizioni limitano notevolmente l'impatto della ricerca pubblica o privata, la sua rapida appropriazione e impediscono di sfruttare le potenzialità del Web per accelerare le scoperte scientifiche.
L'accesso aperto sembra un prerequisito essenziale per un uso più creativo, ricco e collaborativo dei dati. Il principio della licenza libera è stato sviluppato da Richard Matthew Stallman per promuovere la condivisione del codice sorgente del software.
L'idea principale alla base del concetto di software libero era quella di rendere gli utenti del software indipendenti per volontà degli sviluppatori originali del software.
Elenco
Per contenuto libero
- Licenze Creative Commons — Escluse le versioni non commerciale e non derivate (NC e ND) (usata da Wikipedia)
- GNU Free Documentation License (GFDL) — È ad esempio utilizzata da Wikipedia insieme alla CC-BY-SA
Per software libero
- GPL3 (versione 3):
- copyleft - No accordi di co-desistenza - Regole anti-misure tecnologiche di protezione - Cerca di risolvere in certa misura dei problemi di compatibilità - Prevede delle nuove modalità di distribuzione di codice sorgente - Trasportare - Eccezione per le librerie di sistema
- FreeBSD:
- Nessun copyleft - Versione modificata senza clausola pubblicitaria - FreeBSD
- LGPL3:
- Weak copyleft: permette linking dinamico alla libreria distribuita con licenza LGPL
- AGPL3:
- Network copyleft: codice sorgente agli utenti Internet - Compatibile con GPL3
- Mozilla Public Licenze
- Copyleft debole - Licenza di brevetti e di scioglimento per rappresaglia
- Apache:
- Nessun copyleft - Licenza di brevetti e scioglimento per rappresaglia - È obbligatorio accompagnare il programma con il testo della licenza
- EUPL:
- Creata dalla Commissione Europea(disponibili in tutte le lingue e pensata in diritto di autore europeo) - Copyleft di rete - Clausola di compatibilità molto ampia
Per base di dati
- CCPL
- Licenze comuni per dati aperti
- CC0 (Licenza che consiste nella rinuncia di tutti i diritti)
- Licenza francese PSI riutilizzata
- Licenza database aperta
- Licenza governativa aperta [7]
- Licenza Open Data Italiana -> IODL 1.0 (copyleft) e IODL 2.0 (non copyleft)
Per hardware libero
- Licenza hardware aperta TAPR [8]
- Licenza hardware aperta del CERN [9]
- Licenza hardware aperta Ballon
- Licenza di saldatura [10]
- Licenza pubblica di progettazione hardware [11]
- Licenza pubblica generale GNU
- GNU Lesser General Public License
Nota
- ^ Cos'è il Software Libero?, su gnu.org. URL consultato il 2 aprile 2016.«Il “Software libero” è software che rispetta la libertà degli utenti e la comunità. In breve, significa che gli utenti hanno la libertà di eseguire, copiare, distribuire, studiare, modificare e migliorare il software.»
- ^ (EN) GNU General Public License, su gnu.org. URL consultato il 2 aprile 2016.«Al contrario, la GNU General Public License ha lo scopo di garantire la tua libertà di condividere e modificare tutte le versioni di un programma, per assicurarti che rimanga un software libero per tutti i suoi utenti.»
- ^ (EN) Expanding the Public Domain: Part Zero, su Creative Commons, 11 marzo 2009. URL consultato il 30 giugno 2019.
- ^
La GPL mi permette di vendere copie del programma a scopo di lucro?, su gnu.org. URL consultato il 2 aprile 2016.«Il diritto di vendere copie è parte della definizione di software libero.»
- ^
Vendere Software Libero, su gnu.org. URL consultato il 2 aprile 2016.«Distribuire software libero è un'opportunità per raccogliere fondi per lo sviluppo. Non sprecatela!»
- ^
La libertà di ridistribuire copie in modo da aiutare il prossimo, su fsfe.org. URL consultato il 2 aprile 2016.«Il software può essere copiato e distribuito praticamente senza costi: se non si ha il permesso di dare un programma a qualcuno che ne ha bisogno (anche dietro pagamento, se lo si vuole), il programma non è libero.»
- ^ Open Government Licence, su nationalarchives.gov.uk. URL consultato il 30 giugno 2019.
- ^ The TAPR Open Hardware License, su tapr.org. URL consultato il 30 giugno 2019.
- ^ (EN) Home · Wiki · Projects / CERN Open Hardware Licence, su Open Hardware Repository. URL consultato il 30 giugno 2019.
- ^ (EN) Licenses, su Solderpad Hardware License. URL consultato il 28 giugno 2020.
- ^ The License Zone, su web.archive.org, 20 agosto 2013. URL consultato il 28 giugno 2020 (archiviato dall'url originale il 20 agosto 2013).
Voci correlate
Altri progetti
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Collegamenti esterni
- Licenza gratuita , su Encyclopedia Britannica , Encyclopædia Britannica, Inc.